martedì 8 novembre 2011

Il toro meccanico e la politica


In un momento dove la prima pagina del Corriere della Sera assomiglia sempre più pericolosamente a quella del Manifesto per quanto concerne le filippiche anti-berlusconiane, oramai si ha sempre più l'impressione che un epoca politica stia tramontando, o per lo meno mutando.
La maggioranza di governo è sempre più risicata e i suoi componenti fra correntine e cambi di bandiera ricordano sempre di più una colonia di topi intrappolati in una barca che affonda.
Ma mentre per il Pdl si avvicina il ruolo del sedotto è abbandonato mentre il suo leader, novello Sandokan, salpà per qualche isola del sud ( se non riesce a infilarsi nel Quirinale ), il Berlusconismo vero, quello viscerale e sotteraneo è ben lontano dal suo tramonto.
Basta guardare il primo programma di approfondimento politico per scoprire notizie fantastiche che un po' fanno dubitare del fatto che il tessuto stesso della realtà sia ancora integro.
Com'è che si parla della scelta di Gabriella Carlucci di abbandonare il Pdl per l'Udc?
Comè che Giorgio Gori è schierato all'interno del maggior partito di (s)inistra?
Dove lavoravano costoro neanche troppi anni fa?

Il berlusconismo non era pericoloso solo a livello politico, già prima della oramai storica scesa politica del '93 il pericolo era più sociale. Questo infame periodo di egemonia elettorale non è servito  nient'altro che a sdoganare certe figure che facevano già il bello e cattivo tempo in questo paese almeno dagli anni 80, anche se rimanevano nel "sommerso".
Su questo hanno vinto in tutti i campi.
Il secondogenito provincialotto e arrichito che scalpitava per prendere il posto del fratello maggiore con la puzza sotto il naso, non solo ce l'ha fatta, ma ha pure ammazzato i nipoti.
I danni politici ed economici forse si potranno anche risanare, ma quelli realmente prioritari, cioè quelli culturali saranno molto più ardui da sistemare.
Il cancro è andato in metastasi.

Non festeggiamo troppo perchè il re è nudo, questa volta è meglio preoccuparsi del sarto.