domenica 30 ottobre 2011

LA SIAE BATTE CASSA, TRAILER A PAGAMENTO

Sommersa dai debiti la Siae si è inventata un nuovo modo per spillare soldi andando a colpire chi a livello amatoriale recensisce o publicizza a titolo gratuito le opere cinematografiche.


La trovata è questa: chiunque pubblica su blog o siti web trailer cinematografici contenenti musiche, dovrà pagare una tassa trimestrale di 450 euro per la publicazione di soli 30 trailer. Anche se questi vengono presi da Youtube o affini.
Praticamente i trailer vengono equiparati alle opere complete.
I vantaggi di questa tassazione sono scontati, ma vanno ben al di là del risanare le casse dell'antiquata Società degli Autori e degli Editori, chiaramente imporre di pagare una cifra così alta a chi senza riceverne introiti diffonde o recensisce i film equivale ad impedirglielo e a rendere le loro fatiche meno appetibili al pubblico più pigro, tutto questo a guadagno di chi le recensioni le fa di mestiere e che è spesso più "vulnerabile" alle lusinghe delle grosse case di produzione diventando poco obiettivo.

Due righe anche sulla SIAE in se stessa.
La SIAE quando arriva a raccimolare qualche guadagno lo ridistribuisce in percentuale a quelli che vendono di più, per cui quando comprate il CD di un nuovo artista semi-sconosciuto "perchè è giusto sostenerlo" pensate che parte del prezzo che pagate rischia di andare dritto dritto nelle tasche di Vasco Rossi e delle sue ultime dissertazioni sull'organo riproduttivo femminile miste a banalità sulla vita.
La SIAE non tutela gli autori, per quello al limite c'è il copyright (anche se non ne sono così convinto), la SIAE danneggia gli autori costringendoli ad alzare prezzi di CD, biglietti, spettacoli e quant'altro, quasi sempre senza che questi ne abbiano un benchè minimo ritorno.

domenica 16 ottobre 2011

ROMA CAPOCCIA

Come ci si poteva aspettare dopo il corteo di ieri a Roma un coro di protesta si sta levando.
Verso i manifestanti.
Che sia dall'informazione di regime o dal bigottismo sinistroide tutti si stanno affrettando a distanziarsi il più possibile dai cattivi ragazzi che spaccano le Madonnine delle chiese,.
Ora che questo giochetto lo facciano i lacchè di mediaset e rai per delegittimare i reali motivi di protesta che sempre con maggiore difficolta sono impegnati a nascondere sotto il tappetto ce lo si può anche aspettare, ciò che trovo orribile è che una così ferma condanna arrivi dalle persone che ieri erano in pazza.
Capisco che il terrore del metodo Cossiga funzioni, e sono sicuro che indagini ed accertamenti civili dimostreranno che fra gli "incappucciati" alcuni erano lì per "motivi di lavoro", ma allo stesso tempo mi sembra miope non  rendersi conto che molti erano lì perchè volevano anche solo per un momento una rottura con il sistema che ormai taglia fuori  giovani ( o meno giovani) non solo dal proprio futuro ma anche dal proprio presente.
Direi che c'era da aspettarselo che viste le dimensioni della manifestazione qualcuno avrebbe deciso forse anche ispirato dai recenti avenimenti mondiali di uscire dalla logica della protesta pacifica, quindi chi tanto si lamenta di aver visto il suo corteo stuprato dai bruti per quale assurdo motivo non è riuscito a tenere a bada questi pericolosi estremisti?
Sto parlando di autorganizzazione, non di giustizia sommaria della piazza, se persino le forze dell'ordine stanno risfoderando pratiche che non si vedevano dagli anni settanta come ronzare davanti al corteo con le camionette lanciate a tutta velocità, forse è il caso di risfoderare anche noi pratiche inusuete e demodè come il servizio d'ordine. Se nessuno sa o vuole gestirsi la piazza che nessuno si lamenti di come poi i cortei "degenerano".


Sette persone sono in questo momento trattenuti in arresto e stranamente in pochi ne parlano difendendoli come meriterebbero, per eventi molto più discutibili le persone erano decisamente più propense ad acclamare la scarcerazione.

Ti mettono una pietra in mano ti sfidano a lanciarla e poi ti arrestano...

Spegnete i televisori e lasciateli parlare da soli.

giovedì 6 ottobre 2011

Ddl intercettazioni

A quanto pare lil comma 29 del ddl intercettazioni noto come "amazza blog" è stato nuovamente emendato, adesso prevede l'obligo direttifica solo per le testate giornalistiche online registrate.

In parte una buona notizia, ma non festeggiamo troppo, il ddl nel suo completo è un immensa porcata.

La libertà di stampa è importante, e già in Italia ce n'è poca...

 Non abbassiamo la guardia il comma del ddl intercettazioni è solo l'ultimo di una serie di tentativi atti a limitare la libertà del web e dei suoi fruitori. Internet può essereun arma fortissima per l'informazione e la libertà di pensiero, non facciamocelo portare via.

mercoledì 5 ottobre 2011

DDL INTERCETTAZIONI: salviamo il web!

Il DDL intercettazioni deniminato anche legge bavaglio del quale si parla in questi giorni comprende al suo interno (comma 29) l'ennesimo tentativo di un governo liberticida di fermare la libertà del pensiero sul web.
Gia proposto in emendamenti e leggine varie (vedi su tutte la delibera Agcom) ritorna forse anche peggiore come comma del nuovo decreto.

In sostanza chiunque scriva su internet si ritroverà costretto non solo a corregere al volo notizie considerate scomoda ma in più a publicare smentite,lamentele o reclami  di chiunque , si sentisse offeso, infastidito o semplicemente criticato da ciò che viene scritto. Questa "rettifica" deve essere publicata entro 48 ore e deve rimanere nell' home page del sito per trenta giorni pena salatissime multe, si parla di multe da un minimo di
7 .500 € ad un massimo di 12.500 €.

Se ben guardiamo è additirittura peggiore del tentativo di investire l'agcom del potere di "censore maximo del web", almeno lì c'era una sorta di "arbitro" al quale rivolgersi per quanto parziale potesse essere, in questo decreto si da direttamente il potere diretto a chiunque di agire fermando una notizia  che non gli piace, ad esempio prendiamo il recente caso "Blasco vs Nonci" dove il sito satirico si è auto-oscurato per protestare contro una querela intentata dai legali del cantante riguardo la pagina a lui dedicata.
Con questo decreto Vasco avrebbe potuto sporgere querela e intanto bloccare la pagina ed esigere che la sua replica venisse pubblicata.
Insomma un arma in più per fermare chiunque parli di te sul web in una maniera che non ti piace.

Questa legge va fermata, l'importanza di internet per quanto riguarda l'informazione è grandissima, un internet piegato hai voleri dei potenti come editoria e televisione sarebbe il colpo finale per ammutolire completamente chiunque la pensi in maniera diversa.

SALVIAMO INTERNET!
 p.s. la protesta di Wikipedia è molto eloquente sui futuri effetti di questa legge, ma questo non vuoldire che Wikipedia sia stata già oscurata è uno "sciopero"...


CHI SI PREOKKUPA DAVVERO DI NONCICLOPEDIA?

In sostanza la situazione si è risolta con uno scontato pareggio, i ragazzi di nonciclopedia riaprono il loro sito togliendo la pagina dello scandalo e la portavoce di Vasco si impegna a ritirare la querela.
Il cantante di Zocca (la battuta sull'anagramma ve la risparmio va) probabilmente temendo una perdita di popolarità si accontenta della tirata di orecchie salvandosi dalle accuse di censura.
Il sito satirico si dissocia dalla "violenza con cui il web ha reagito alla nostra (di nonci) decisione di oscurare il sito" (parole loro), ma allo stesso tempo va a dormire più tranquillo perchè sa che al primo segno di aggressione censoria ha un esercito di volontari ben agguerrito su cui contare.
Fin cui tutto bene, ottimo sapere che almeno per quello che riguarda se stesso il web sappia difendersi e sia sempre più consapevole di essere popolo sovrano. Un po' meno ottimo sapere che vasco debba toccare nonciclopedia per essere schifato come merita per la qualità della sua musica o le sue dichiarazioni da vecchio bruciatone, ma come al solito il pericolo non è così scontato...

(e qui parte la musichetta complottista che vi fa strizzare le chiappe)

Più di una pagina è stata aperta in solidarietà al sito demenziale, alcune create da personaggi più o meno spontanei, altri da gente che la battaglia sulla libertà di pensiero l'ha inserità nel programma elettorale del suo partito che non è un partito (va bhe altro discorso) e altre da giovani e dinamiche cross media agencies che dal 2004 offrono affidabilità e creatività, aspetta un attimo, EH??
Ebbene si, leggendo il fondatore del gruppo "Salviamo nonciclopedia" la pagina che vanta il maggior numero di iscritti, scopriamo che è di una certa genera.tv e se andiamo a vedere la pagina di questi buoni samaritani scopriremo che non sono altro che un gruppo di publicitari che lavorano in prevalenza su internet, che se fossero gente di mestiere che gratuitamente si impegna per una buona causa andrebbe anche bene, ma chiaramente non è così.
Provate a pensare un attimo ad una pagina che da un giorno all'altro guadagna quasi 200.00 mila "mi piace" più chissà quanti altri contatti  tutto d'un tratto orfana della motivazione primaria per la quale apparentemente era stata creata che si ritrova in mano ad una agenzia pubblicitaria.
Bhe direi che il dubbio che questa mole di possibili fruitori e di dati non verrà buttata via è più che legittimo. Se poi andiamo a vedere le altre pagine (robe come: legge bavaglio no grazie o wikipedia patrimonio dell'umanità) create da questi geni publicitari con un copia incolla scandaloso per il solo fatto di fare numero, diventa sempre più concreta la possibilità che qualcuno stia prendendo e incanalando  il dissenso della gente dove gli conviene per motivi non proprio nobili.
Sarò il solito malfidato io, ma consiglio a tutti di eliminarsi da pagine con ambiguita simili.
Il dissenso è considerato dal marketing da tempo, e questo può anche non essere un problema se avremmo la forza di sfruttare questi personaggi solo quando servono e poi scaricarli, ma bisogna per prima cosa essere sempre consapevoli che questo sta accadendo.

Un giorno potrebberò arrivare a fagocitare del tutto cose a cui teniamo davvero, quindi attenzione...