venerdì 10 giugno 2011

Illlogio

Il mio padrone è buono, il mio padrone è bello. Lui mi nutre, lui non vuole che io mi preoccupi, e infondo perchè dovrei farlo? Lui è magnanimo. Non passa giorno senza che lui mi dica belle parole divertenti sdrammatizando tutte quelle problematiche che invece per me sarebbero insormontabili, come è buono.
Non capisco perchè non ne cantino tutti le sue lodi, secondo me hanno solo perso di vista i loro bisogni, quello che a loro realmente serve. Perchè se così non fosse basterebbe guardare lui, al massimo dolcemente tirargli un po' la giacchetta per far si che lui li noti, sicuramente lui gli darebbe una mano, come un padre lui sarebbe lì ad ascoltarli e capirli.
Sono folli e cattivi, riempirsi la testa di quelle inutili idee retoriche  che ci porteranno solo alla perdizione, credono che queste possano realmente portarlo via da loro, pazzi, lui comunque sarà sopra noi eternamente, non cambia lui, il cambiamento non lo sfiora nemmeno.
Si erge sopra di noi rimanendo umano, lui è il trionfo dell'umano sul divino.
Quando sono da solo spesso mi sorprendo a immaginare cosa sta facendo, chissà nel suo magico castello cosa starà succedendo e mi basta guardare Lo Schermo per scoprirlo, quei piccoli scorci della sua vita mi fanno star meglio. Se non ha pensieri lui, che ha tutti quei malvagi contro, perchè dovrei farlo io, sarebbe anche questo tradirlo. Quanto è bello, tutti lo vogliono e lo ammirano, lo invidiano e lo temono. Come sarebbe bello stare lì alla sua corte! Riflettere un po' della sua luce...
Tutti i giorni mi sveglio sognando lui con in mano il mio stupendo e lunghissimo guinzaglio d'oro.

Interdizione a variabile mista

"Bhe e come stai?"
"Ma si bene. Anche se forse un po'"...
Piove da una settimana cazzo, io adoro la pioggia, confonde i contorni, ma ora no, avrei preferito il sole, un bel sole forte di quelli da guardare solo a media altezza per non accecarsi per sempre.
Siamo assieme da due ore, tu armi e bagagli sei pronta a partire, per forse non tornare mai più. Non vedo loro che tu venga ingoiata dalla metropolitana, non è sopportabile tutto ciò, gli addii programmati non hanno mai avuto granche senso per me, come del resto non ha senso starmene qua a chiaccherare del più e del meno con questi quattro idioti che chiami amici, i quali chiaramente non centrano un cazzo nel discorso, son solo la carne di macello che hai deciso di mandarmi contro per trovarmi poi debole nello scontro finale, ma sappi che non basterà.
"Ma ci venite alla festa del Fra?" Ma chi cazzo è sto Fra e che cazzo avrà da festeggiare, per poco non rispondo veramente così, invece mi limito ad un falsissimo "no sai sta sera ho da fare, ma è al posto nuovo"?
"Si è bellisimo passa  anche tu".
"Si certo qualche sera sicuro". Crepa inutile stronza.
Alla fine nel giro di quache minuto il tuo esercito di comparse fugge umettandoci le guance di saliva, ma devo dire che non per merito mio. Tutti sgomberano e rimaniamo soli, la quiete prima della tempesta, Ivan drago fissa quell'imbecille di Stallone coi suoi occhi di ghiaccio. Come al solito la prima mossa e tua, e come al solito colpisci sotto la cintola, "hai fame? Andiamo al cinese?" Dopo tutti questi anni sai ancora dove colpire."Si bhe ma non ho molta fame..."
Al cinese la situazione si rilassa, mentre apprezzo i ravioli al vapore e i tuoi sorrisi, se c'è una cosa che sei brava a fare e farmi dimenticare, meglio dell' alcool (anche se alle volte col suo aiuto) pazientemente rimuovi pezzi di realtà per far si che le cose tornino a quadrare, e così fai anche adesso, fino a che non mi sorprendo a sorridere con te.
Non ho più parole, non c'è più rabbia, anzi sto bene. E in stazione salutandoti forse un po' malinconico.

 Ogni riferimento a persone cose o fatti realmente acaduti e quasi involontario, ma purtroppo c'è.
 Forme colori e pensieri in quanto drammatizati possono variare anche di molto dall'originale.
"Il Fra" comunque rimane un coglione.